Un sito accessibile ha caratteristiche diverse a seconda di chi lo usa e del modo in cui lo usa. Solo coinvolgendo l’utente nel processo di progettazione è possibile avvicinarsi all’obiettivo di un sito adeguato all’utente per cui è progettato, e contemporaneamente accessibile (anche se non ugualmente usabile) per tutti.
Navigare fra le informazioni non è infatti tutto. Il web conserva spazi in cui, oltre a navigare fra ipertesti e ipermedia, si presentano e utilizzano vere e proprie applicazioni: webmail, moduli di acquisto, di iscrizione, forum, applicazioni distribuite.
Che cos’è l’accessibilità?
L’accessibilità nasce nel momento in cui, proprio in forza della diffusione di massa del web, appare evidente che esistono fette di utenti escluse dalla fruizione di questi strumenti, ma che esistono e possono esistere tecniche di progettazione e tecnologie di fruizione che eliminino le barriere di fruizione esistenti.
Il percorso di fruzione di una pagina è insomma diverso per utenti diversi. Non è la stessa esperienza! E’ l’approccio all’uso ad essere un altro, come sa chiunque abbia osservato un non vedente navigare con un lettore vocale. Molto spesso queste persone non arrivano neanche a scorrere tutti i link della pagina, o anche solo il menu che noi vediamo bello chiaro sulla sinistra. Vanno al contenuto, e scelgono alcuni link fra i primi che vengono presentati. Non perché non possono fare altrimenti, ma perché è quello che gli viene più comodo. Magari il menu non lo leggeranno mai. E la voce che a loro serve è lì, per noi in bella vista già nella prima schermata e, tecnicamente, perfettamente accessibile.
Ma come possiamo fare in modo che tutti i link, oltre ad essere chiari e significativi, siano effettivamente raggiunti da tutti i diversi tipi di utenti, con qualunque obiettivo decidano di avventurarsi sulla nostra pagina? Non possiamo, è semplice. Dunque l’esperienza di fruizione (e la relativa comodità, la relativa efficienza) non sarà mai equivalente, l’usabilità di una pagina non sarà mai la stessa, e talvolta nemmeno simile, fra un vedente e un non vedente.
Che cos’è l’usabilità?
Se poi ci ricordiamo che estetica, coerenza, predicibilità sono ancora importanti nel determinare la soddisfazione complessiva, capiamo che ottenere una prestazione ottimale, una piena politica di inclusione, non è davvero pensabile senza coinvolgere diverse categorie di utenti nella progettazione, senza ascoltare le loro istanze, senza capire come si comportano. E, a dispetto di ciò che sembra, non basta intervistare qualcuno per capire come poi in realtà si comporta. E’ necessario osservarlo. Sono necessarie tecniche di usabilità.
Usabilità significa dunque definire scenari e utenti. E accessibilità deve significare allora la moltiplicazione degli scenari e delle alternative di cui tenere conto in fase di progetto. Una reale collaborazione fra le due discipline non solo è possibile: è addirittura necessaria per evitare il rischio di reificare l’accessibilità a mero abbattimento formale di qualche barriera tecnica. Le barriere tecniche sono, tra l’altro, le più semplici da abbattere. Sono quelle cognitive quelle che richiedono il coinvolgimento diretto degli utenti.
Dunque, qual è la soluzione?
I siti che non offrono servizi di pubblica utilità non sono obbligati ad adeguarsi alla Legge Stanca del 2004 che tutela il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della Pubblica Amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone diversamente abili, anche se questa piccola accortezza significherebbe di certo prestare un’attenzione e una cortesia particolare a quelle persone che sono state meno fortunate di noi.
Inoltre questo consentirebbe di aumentare la visibilità del sito e di non perdere quegli utenti che, a causa della loro disabilità, trovano difficile, se non impossibile, navigare in un sito che non segue gli Standard di accessibilità e usabilità.
Il cliente potrà quindi richiederci di progettare il proprio sito seguendo le specifiche del W3C (l’organo che si occupa di creare gli standard di riferimento per il web).
SyriusWeb, seguendo le linee guida della WAI, Web Accessibility Initiative, (Iniziativa per l’accessibilità del Web) e del W3C fornirà al cliente un sito accessibile e usabile, bello da vedere e semplice da usare.